USATO – FUCILE – VETTERLI-VITALI MOD. 1870/87 PROD. TORRE ANNUNZIATA 1881 cal. 10,35X47

PREZZO € 2.300,00

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USATO – FUCILE – VETTERLI-VITALI MOD. 1870/87 PROD. TORRE ANNUNZIATA 1881 cal. 10,35X47

Usato in buonissime condizioni, nonostante l’età che abbia. Prodotto nel 1881 a Torre Annunziata, arma antica a 3 colpi.

Il fucile Vetterli-Vitali modello 1870/87 è stato prodotto anche all’artigianale Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata, come testimoniato da marche e date presenti sulla canna e sulla cassa. Questi fucili, modificati dalla versione originale Vetterli, sono stati poi sottoposti a ulteriori trasformazioni, come la conversione a ripetizione, per ottenere il modello 1870/87.

Ecco alcuni dettagli:

  • Produttore: Artigiana Fabbrica d’Armi Torre Annunziata.
  • Modello: Vetterli-Vitali 1870/87.
  • Caratteristiche: Canna tonda rigata, mirino, alzo regolabile, guida per baionetta.
  • Marchi: “TORRE ANNUNZIATA” e anno di produzione sulla canna, in questo caso prodotto nel 1881.
  • Matricola: Presente sulla canna e sulla cassa.
  • Materiali: Cassa in legno, fornimenti in ferro.
  • Note: Alcuni esemplari sono stati modificati ulteriormente a Terni per diventare fucili a ripetizione.
Il Vetterli-Vitali Mod. 1870/87 fu un fucile a otturatore girevole-scorrevole in dotazione alle forze armate del Regno d’Italia.
Negli anni successivi alla proclamazione del Regno d’Italia si presentò l’esigenza di sostituire il Carcano Mod. 67 ad ago; la scelta cadde sul fucile svizzero Vetterli Mod. 1869, realizzato da Johann-Friedrich Vetterli, che fu prodotto per l’Italia in versione monocolpo calibro 10,35 × 47 mm R, denominato Vetterli Mod. 1870 o “Vetterli italiano”. La versione Fucile venne assegnata a tutti i reparti di fanteria, compresi i bersaglieri che fino ad allora utilizzavano i Remington Rolling Block catturati ai pontifici dopo la presa di Roma.
Ben presto la soluzione monocolpo rivelò la sua inadeguatezza nei confronti dei coevi fucili europei. La Regia Marina si mosse per prima e nel 1882 tra vari sistemi a ripetizione manuale selezionò quello del capitano Giovanni Bertoldo, che per ragioni di costi venne retrofittato sui Vetterli Mod. 1870 monocolpo, che presero così la denominazione di Vetterli-Bertoldo Mod. 1870/82. Nel 1887 fu la volta del Regio Esercito, che decise di adottare sui suoi Mod. 1870 un sistema a ripetizione manuale ideato dal capitano di artiglieria Giuseppe Vitali, ottenendo così il Mod. 1870/87.
Il nuovo fucile venne impiegato nelle sfortunate avventure coloniali di fine secolo, comprese la Battaglia dell’Amba Alagi e quella di Adua. Nel frattempo, nel 1893, era stato adottato ufficialmente il Carcano Mod. 91 nel moderno calibro 6,5 × 52 mm, che avrebbe sostituito il Vetterli-Vitali come arma d’ordinanza. Lo scoppio della prima guerra mondiale fece aumentare a dismisura la richiesta di fucili, che la produzione di Carcano Mod. 91 non riusciva a soddisfare. Così una parte dei Vetterli-Vitali, rinominati Vetterli-Vitali Mod. 1870/87/16, venne ulteriormente modificata per il nuovo calibro 6,5 × 52 mm ed assegnata alla Milizia Mobile, mentre le truppe sedentarie e la Milizia Territoriale furono armate con il Mod. 1870/87 nel vecchio calibro.
I Vetterli-Vitali Mod. 1870/87/16 vengono utilizzati ancora nella Guerra d’Etiopia, assegnati alle truppe coloniali. Durante la guerra civile spagnola 21.402 di questi fucili vennero ceduti ai Nazionalisti.
  • Tecnica
Vennero trasformate con il sistema di ripetizione Vitali solo le versioni “Fucile” e “Moschetto TS”, ottenendo il “Fucile Mod. 1870/87” ed il “Moschetto per truppe speciali Mod. 1879/87”. La cassa, i fornimenti, l’otturatore, la canna, gli organi di scatto e di mira sono immutati rispetto al Mod. 1870. Il blocco di culatta è modificato con l’aggiunta del serbatoio-caricatore. Il serbatoio da 4 colpi è formato in una scatola posta sotto la culatta mobile, con elevatore e molla spirale centrale, comunicante col canale dell’otturatore. Un anello infilato nella culatta mobile, dalla parte posteriore, serve, girandolo opportunamente, ad ottenere il tiro a ripetizione o quello a caricamento successivo. Il serbatoio viene caricato con una piastrina tipo stripper clip costituita da una testa di legno e due alette di metallo che trattengono quattro cartucce. Una freccia nera dipinta sulla testa di legno indica il senso di introduzione del serbatoio nell’arma. Tramite una funicella con nodo posta sulla testa di legno, la piastrina viene estratta e le cartucce rimangono nel serbatoio, munito di un elevatore azionato da una molla alloggiata al centro del serbatoio. Azionando il manubrio, la testa del cilindro otturatore spinge in avanti una cartuccia alla volta nella camera di scoppio. Si poteva caricare l’arma e sparare a ripetizione con una cadenza di circa quindici colpi al minuto.
I Mod. 1870/87/16, oltre a ricevere la nuova canna e l’otturatore modificato per il nuovo calibro, montano il serbatoio del Carcano Mod. 91 in grado di utilizzare la stessa piastrina da 6 colpi in calibro 6,5.
  • Storia
Il Vetterli-Vitali Mod. 1870/87/16 fu la terza e ultima variante dell’arma denominata Vetterli Mod. 1870. Quest’ultimo era a sua volta una versione italiana del fucile svizzero Vetterli, e consisteva in un’arma a colpo singolo in calibro 10,35 × 47 mm R. Nel corso degli anni ottanta del XIX secolo, lo stato maggiore italiano si rese conto che le truppe sarebbero state oltremodo svantaggiate rispetto alle potenze straniere, già armate di fucili a ripetizione. Dopo alcuni esperimenti (come il Vetterli-Bertoldo Mod. 1870/82), si decise quindi di apportare una modifica agli esistenti Vetterli Mod. 1870, dotandoli di un caricatore fisso dalla capacità di quattro colpi, sempre nel calibro 10,4 mm. Questa variante venne denominata Vetterli-Vitali Mod. 1870/87: “Vitali” perché fu il generale (ed allora capitano) Giuseppe Vitali a idearne la modifica, “87” perché il 1887 fu appunto l’anno dell’introduzione di questa variante.
Nel corso dell’ultimo decennio dell’800 venne introdotto il fucile Carcano Mod. 91 in piccolo calibro a polvere infume 6,5 × 52 mm, un’arma decisamente moderna rispetto ai suoi predecessori. Dotata di un caricatore sistema Mannlicher dalla capacità di sei colpi, questa fu l’arma principale con cui il fante italiano entrò nel primo conflitto mondiale. Ma vista la differenza tra le enormi necessità belliche e la capacità produttiva degli arsenali, lo stato maggiore italiano dovette escogitare un sistema per supplire rapidamente alle mancanze di armi. Una delle soluzioni fu di convertire i vecchi Vetterli-Vitali Mod. 1870/87 alla munizione d’ordinanza dalle forze armate, 6,5 × 52 mm Mannlicher-Carcano, dotandoli anche di un caricatore che operasse con la stessa alimentazione del Carcano Mod. 91 — cioè a piastrine da sei colpi. Nacque così il Vetterli-Vitali Mod. 1870/87/15 (arsenale Roma) e il Vetterli-Vitali Mod. 1870/87/16 (arsenali Brescia e Terni), che durante la prima guerra mondiale fu dato in dotazione alle milizie, l’artiglieria, la fanteria ausiliare ed i non-combattenti delle retrovie. Restò in servizio fino al termine della seconda guerra mondiale, come arma di emergenza in dotazione a truppe regolari italiane e in mano a corpi coloniali.
  • Descrizione
Invece di rimpiazzare la canna del vecchio modello 1870/87, si adottò un processo di alesatura che consentiva di inserire e saldare l’anima calibro 6,5 mm all’interno della canna esistente. Per accomodare il caricatore a sei colpi tipo Mannlicher, si dovettero apportare alcune modifiche al calcio come due spinotti di legno per riempire i due spazi laterali creati dalla rimozione del vecchio caricatore 10,4 mm che era alquanto più largo. Dato che la forma esterna della canna del vecchio modello non fu alterata, si riutilizzò per questa nuova variante la baionetta (ad innesto laterale) Mod. 1870/87, accorciando la lama ad una lunghezza consistente con quella del Carcano Mod. 91, ottenendo la Mod. 1870/87/16. Questa conversione si rivelò tanto semplice e veloce che si convertirono in tutto circa mezzo milione dei vecchi fucili Vetterli-Vitali 1870/87.
L’unico problema tecnico era il fatto che un fucile nato nel 1870, quindi a polvere nera, non poteva certo sopportare un uso più che sporadico con la pressione generata dal calibro 6,5 x 52 mm. Per questo, i collezionisti di oggi che possiedono un Vetterli-Vitali Mod. 1870/87/16 e desiderano farne uso al poligono non dovrebbero utilizzare che cartucce a bassa pressione, pena incrinatura dei metalli relativamente fragili con possibili pericoli (anche gravi) al tiratore.

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